Così vicini e così lontani
Sii te stesso; tutti gli altri personaggi hanno già un interprete.
— Oscar Wilde.
Tra corpo e mente, è risaputo, esiste uno stretto legame. Facciamo esperienza del mondo attraverso il nostro corpo e la mente si occupa di darcene consapevolezza.
Ma le cose non sono sempre così semplici. Nel mondo Occidentale abbiamo la tendenza a iperinvestire i nostri pensieri di valore trascurando il nostro corpo.
Sembra una affermazione poco valida nell’epoca in cui la cura del corpo muove una grossa fetta dell’economia. In realtà prendersi cura del corpo a suon di trattamenti di bellezza o di sport non è assolutamente indice di uno stretto legame con esso. Forse è più legato al bisogno di avere un bel contenitore che ci porti a spasso e che ci faccia da bigliettino da visita e a tratti anche da scudo nel rapporto con gli altri.
Negli ultimi mesi in tutto il mondo abbiamo sperimentato le limitazioni dovute alla Pandemia. Durante i primi giorni sui social girava una immagine che ci invitava ad andare dentro noi stessi non potendo uscire di casa.

Sembrava un invito facile ma in realtà contro ogni aspettativa per molti è stato difficilissimo. Abbiamo mangiato tanto, cucinato più di quello che potevamo mangiare. Abbiamo vissuto sbalzi d’umore repentini, reagito in modo spropositato alle cose o ignorato totalmente il problema rifugiandoci in libri e serie tv. Poi per alcuni è arrivata l’insonnia, per altri gli sfoghi sulla pelle altri ancora hanno provato insofferenza rispetto al lavoro, alla famiglia e ai colleghi e forse ci siamo persi anche qualche rapporto e diverse abitudini per strada.
Mai come in questo periodo abbiamo sperimentato come mente e corpo siano strettamente legati. Abbiamo vissuto l’angoscia e la paura con reazioni fisiche, abbiamo fatto sport per modificare il nostro umore e abbiamo mangiato per consolarci dalla noia e dalla tristezza.
La realtà è che spesso pensiamo di conoscerci e di essere consapevoli di tutto quello che ci accade dentro ma effettivamente non siamo consapevoli di molte emozioni e pensieri o di gran parte dei desideri che abbiamo. E soprattutto siamo molto distanti dall’includere il nostro corpo tra gli strumenti di conoscenza del nostro mondo interno e del mondo che ci circonda.
Probabilmente è per questo che quando per la prima volta, nel momento giusto della vita, ci troviamo a fare esperienza del senso di integrazione di mente e corpo che ci danno pratiche come lo Yoga o tecniche simili ne rimaniamo stregati e non vogliamo più farne a meno.
Prima o poi capita a tutti. Dopo aver lavorato per affermarci, provato a costruire una carriera, dopo esserci impegnati per mettere in piedi relazioni importanti (indipendentemente dai risultati ottenuti) arriva un momento della vita in cui esplorare quello che ci portiamo dentro in tutte le sue sfaccettature diventa di fondamentale importanza.
Ciascuno fa questo percorso a proprio modo, alcuni vanno in terapia, altri viaggiano, leggono libri di psicologia, fanno ritiri spirituali, praticano mindfulness, passano ore a confrontarsi con gli amici o praticano discipline di consapevolezza (Yoga, meditazione, etc etc). Altri cercando di prendere il meglio mettendosi in ascolto di se stessi.
E se fosse poi un approccio olistico al nostro benessere quello che andavamo cercando?
Il termine olistico spesso in passato mi metteva i brividi! Immaginavo gente strana mentre faceva cose strane con oli essenziali e foglie di alore vera. Credevo avesse a che fare con gente che crede negli oroscopi e cura con l’influsso delle pietre. Poi mi sono trovata ad integrare quello che sapevo della psicologia e della psicoanalisi con le discipline che lavorano sulla consapevolezza corporea e la combo per me è stata perfetta.
Praticare l’ascolto e la consapevolezza a 360 gradi senza misticismo e con delle basi scientifiche ha ridato valore per me alla definizione di benessere olistico.
Freud Asana è proprio la posizione dell’ascolto e dell’integrazione, una attitudine che segna un percorso tra mente e corpo a 360°.
Come dici? Pensi già di conoscerti abbastanza e di non aver bisogno di esplorare?
Impossibile! Neanche tu sfuggi alle regole universali dell’essere umano. E sopratutto anche se ti conosci abbastanza non arriverai mai alla fine di questo percorso, per fortuna aggiungerei! Chi comincia ad interrogarsi su se stesso avrà sempre nuove percezioni e nuovi desideri e bisogni. Si può sempre andare più a fondo nell’esplorazione di se stessi e poi siamo sempre in evoluzione e quindi qualcosa che abbiamo colto di noi può cambiare sotto ai nostri occhi mentre la osserviamo perchè siamo in continuo cambiamento pur nella nostra stabilità.
Facciamo un piccolo esercizio. Ti faccio qualche domanda.
Che parti del tuo corpo senti a contatto con i tessuti in questo momento?
Sei comodo?
Che emozione provi ora?
Hai fatto pensieri, anche estemporanei e fugaci, mentre leggevi questo post?
Quante cose avresti perso durante questa lettura senza queste domende a guidare la tua esplorazione? Quante cose di te perdi nel quotidiano?
Cominciare a notare, osservare e comprendere cosa senti e vivi ti poterà ad affinare la percezione che hai di te stesso e pian piano la conoscenza della persona che ti accompagnerà in tutto e per tutto durante la tua vita sarà inevitabile. Ovviamente parlavamo di te, e di chi altro?!
E’ un viaggio bellissimo, faticoso e necessario. Bisogna imparare pian piano ad utilizzare tutte le risorse a disposizione per affrontare questo viaggio. C’è bisogno di Mente e Corpo, indissolubilmente legati tra loro, di curiosità e ovviamente di Freud Asana.
