Psicoterapia e Yoga per prendersi cura di ferite profonde.
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Nella mia pratica clinica come psicoterapeuta e nel mio lavoro come insegnante di yoga, ho imparato che il trauma non è solo un evento, ma è un’esperienza che il corpo e la mente non sono preparati a vivere, comprendere e affrontare. È quella sensazione di essere sopraffatti da qualcosa di troppo forte, doloroso o precoce rispetto al momento di vita in cui ci si trova.

Per questo, il trauma non è definito solo da catastrofi o incidenti. Qualsiasi cosa può assumere una valenza traumatica se la persona si sente in pericolo, o se qualcuno di caro si trova in una situazione di minaccia. È qui che il confine tra evento oggettivo e vissuto soggettivo diventa fondamentale.


Le Diverse Sfumature dell’Esperienza Traumatica

L’esperienza umana ci insegna che il trauma non ha una sola forma. Può nascere da un evento sconvolgente e improvviso, che irrompe nella nostra vita e ne mina il senso di sicurezza. Ma può anche emergere da una serie di piccole, continue ferite, come quelle causate da relazioni non sicure o da ambienti emotivamente invalidanti.

Ci sono esperienze che lasciano un’impronta profonda, portando la persona a rivivere costantemente un evento passato, a sentirsi in perenne stato di allarme e ad allontanarsi dagli altri. Altre volte, il peso del trauma si manifesta in modo più sottile, compromettendo la fiducia in sé stessi, la capacità di regolare le proprie emozioni e di costruire relazioni sane.

Ogni storia è unica, ma il filo comune è la sensazione di essere stati sopraffatti e la necessità di ritrovare un nuovo equilibrio interiore.


Il Corpo Accusa il Colpo: La Neurobiologia del Trauma

Quando un evento traumatico si verifica, il corpo attiva istintivamente la risposta di sopravvivenza: attacco, fuga o immobilizzazione. A livello neurologico, questo si traduce in un blocco del sistema di regolazione, che non riesce più a distinguere il pericolo reale da quello percepito. Anche a distanza di tempo, la persona può vivere costantemente o improvvisamente stati di allarme, anche se la minaccia non è più presente.

Altre volte il ricordo cosciente dell’evento traumatico può nascondersi in vissuti fisici che raccontano parte di quella esperienza lasciando le emozioni legate al corpo e non al ricordo stesso dell’evento.

In questo contesto la psicoterapia diventa un aiuto fondamentale e in alcuni casi deve servirsi del corpo come narratore e come mezzo per ricucire e integrare esperienze che il trauma ha reso poco coerenti. È qui che entra in gioco l’importanza di un approccio integrato che possa aiutare la persona a ritrovare un senso di sicurezza a livello corporeo.


Lo Yoga nel Percorso del Trauma: Un Ponte tra Mente e Corpo

Le ricerche scientifiche più recenti nel campo della neurobiologia e della psicologia hanno confermato che la pratica yoga può essere un ponte sicuro per la riconnessione con il proprio corpo. Non si tratta di posizioni fisiche difficili o di performance, ma di un’esperienza che, attraverso il respiro e il movimento consapevole, aiuta a:

  • Tornare al presente: Quando il corpo si sente in pericolo, la mente tende a proiettarsi nel futuro (ansia) o a rimanere bloccata nel passato. Lo yoga aiuta a radicarsi nel “qui e ora”, creando un’ancora di calma.
  • Costruire un senso di sicurezza: La pratica regolare, in un ambiente protetto, insegna al corpo a percepire un nuovo senso di calma e sicurezza, contrastando la costante sensazione di allarme.

Yoga Interocettivo: Una Pratica Specializzata per il Benessere Emotivo

Esistono delle specifiche modalità di conduzione e quindi di praticaprkatica yoga che possono essere molto importanti quando è necessario ricostruire un rapporto di sicuro con il corpo e con le proprie sensazioni, uno di questo è lo yoga interocettivo. Questa pratica è pensata per le persone che soffrono per le conseguenze di esperienze traumatiche. L’obiettivo è aiutare a ri-connettersi con se stessi in modo sicuro, ponendo le basi per una maggiore regolazione emotiva.

La pratica si concentra su tre pilastri fondamentali:

  • L’ascolto delle sensazioni interne: L’obiettivo è ri-connettersi con il corpo in un ambiente sicuro, riconoscendo i segnali che invia senza giudizio.
  • La scelta e l’autonomia: Ogni pratica è un invito, mai un obbligo. Il focus è sul dare al praticante la totale libertà di scegliere cosa fare con il proprio corpo, aiutandolo a riappropriarsi di un senso di controllo che potrebbe essere stato perso.
  • Il presente: Attraverso il respiro e il movimento consapevole, si impara a tornare al momento presente, a calmare il sistema nervoso iper-attivo e a sperimentare un senso di quiete.

Un Percorso Integrato per il Benessere Completo

Se stai già seguendo un percorso di psicoterapia, lo yoga interocettivo può diventare un potente alleato. La terapia ti aiuta a dare un senso a ciò che senti, mentre lo yoga ti fornisce gli strumenti pratici per ascoltare il tuo corpo e imparare a modularne le reazioni.

Un percorso che unisce psicoterapia e yoga o yoga intercettino offre una sinergia potente. Non si tratta di una “cura magica”, ma di un cammino che ti permette di riappropriarti di te stesso in modo completo, costruendo un’armonia duratura che ti accompagnerà in ogni aspetto della vita.


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